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L’opera di Pietro Melera

  • apr 18 / 2014
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L'opera di Pietro Melera

L’opera di Pietro Melera

Sintetizzare la vita del coro sotto la direzione di Pietro Melera è un lavoro arduo, non privo del rischio di omissioni. Possiamo dire che la persona e l’attività si fondono in un tutt’uno, dal lontano 1913 al 1971. Il coro conosce fasi alterne, in cui convivono situazioni di crisi dovute a mancanza di voci e momenti di gloria, con un notevole impegno a migliorare la qualità vocale e le conoscenze musicali dei soci.

Dai documenti risulta l’esistenza di una corale maschile, della corale del Circolo femminile e di una corale mista per i concerti. Le produzioni del coro femminile erano legate all’animazione di alcune solennità liturgiche, quali l’Immacolata e la Prima Comunione. Il coro femminile collaborò pure all’allestimento di varie operette date all’Oratorio. L’attività comune iniziò verso gli anni trenta, anche se probabilmente le esecuzioni a voci miste in chiesa datano del dopoguerra. Da allora il coro ha accompagnato i principali avvenimenti della vita parrocchiale.

Il repertorio iniziale era unicamente costituito da messe e mottetti a più voci che venivano eseguiti non solo in parrocchia, ma anche in altre chiese del cantone. Bottazzo, Perosi, Picchi e Vittadini erano fra gli autori delle musiche maggiormente interpretate. In seguito il coro non tardò a studiare brani profani anche parecchio difficili, attinti dal vasto repertorio operistico, specialmente quello dei grandi compositori italiani particolarmente amati da Pietro Melera.

L’apprendimento di queste pagine permise alla società di prodursi in diversi concerti, talvolta avvalendosi della collaborazione del locale Circolo orchestrale diretto da Matilde Pedrazzoli, oppure facendosi accompagnare al pianoforte dalla pianista Anna Reeringh o dalla stessa Pedrazzoli. Il primo concerto si tenne domenica 1° aprile 1934, solennità di Pasqua, nel vecchio salone parrocchiale.

 

“Il concerto vocale dato nell’ampio salone parrocchiale, la sera della solennità di Pasqua, dalla corale mista composta da una trentina di buoni elementi, diretta dall’instancabile signor Pietro Melera, ha avuto un ottimo successo. Fu una vera rivelazione per la popolazione del Borgo e per i numerosi spettatori accorsi dai Comuni viciniori. (…) Auguriamo alla promettente corale cattolica di Giubiasco di preparare presto un altro concerto pari a quello dato domenica scorsa.”

(Da Popolo e Libertà del 4.4.1934)

 

Il coro misto ha annoverato pure, fra le sue attività, una collaborazione data alla Sezione Esercito e focolare. Nel 1939 furono incise delle canzonette su dischi 78 giri che servivano poi alla trasmissione radiofonica per la truppa. Si trattava di composizioni o armonizzazioni su canti popolari del maestro Waldes Keller. Purtroppo conosciamo con certezza solo tre dei brani proposti: Campane a sera, Il mitragliere e Sentinella malinconica.

Il discorso sul repertorio può ancora essere approfondito con la lettura delle locandine dei concerti e dei commenti sulla stampa. Le scelte operate si sono adeguate al gusto dell’epoca in cui il “bel canto”, concepito per esecutori professionisti, diventava parte del patrimonio popolare.

L’ultimo concerto di questo periodo ebbe luogo il 1°ottobre 1960, in occasione dei festeggiamenti per il 20° del nuovo salone parrocchiale.

È da rilevare che il provento di queste serate fu in parte destinato alla costruzione dell’oratorio.

Un altro grosso sforzo compiuto in quegli anni dal coro fu l’acquisto, nel 1948, dell’organo della chiesa parrocchiale (strumento sostituito da un nuovo organo Mascioni nel 2009). Il concerto inaugurale fu tenuto il 17 ottobre dal maestro Luigi Picchi, organista del Duomo di Como.