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Monthly Archives / aprile 2014

  • apr 18 / 2014
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A proposito della nostra denominazione

A proposito della nostra denominazione

Il nostro coro non ha sempre avuto la denominazione attuale. Inizialmente indicato con “Corale Giubiaschese” o “Corale parrocchiale”, è soltanto nel 1941 che appare per la prima volta l’espressione “Corale Concordia”.

Una piccola ricerca sulle origini di questo nome deve soddisfare una doppia curiosità: perché si era scelta questa denominazione e perché si decideva di scegliersi un nome proprio in quel periodo? La risposta alla prima domanda è abbastanza semplice. Il nome “Concordia” derivava dall’appartenenza dei cantori di quel tempo al Circolo Cattolico Maschile della parrocchia, che portava la stessa denominazione. Il Circolo era però attivo già dal 1919 e la presenza di una corale maschile che condecorava le funzioni religiose è più volte citata nei verbali delle riunioni del Circolo già dalla sua fondazione, senza che tuttavia si sentisse l’esigenza di una designazione rigorosa e precisa. Possiamo quindi far risalire la nuova denominazione a una proposta del comitato del Circolo maschile che nel 1941 indicava fra gli obiettivi per l’anno seguente:

Trasformazione del Circolo in tante sezioni, sull’esempio di altri, come Bellinzona: le sezioni sono apostolato – sport – filodrammatica – esploratori – aspiranti – corale.
Tutti i membri del Comitato devono far parte della sezione apostolato. Ogni sezione nominerà un suo delegato in seno al Comitato.
(Dai verbali del Circolo Cattolico Maschile Concordia del 14.2.1941)

Il rapporto presidenziale dello stesso anno cita, infatti, per la prima volta la “Corale Concordia”, denominazione che apparirà sul bollettino parrocchiale nel 1944.
Ma perché proprio allora? Alcuni elementi ci permettono di formulare qualche ipotesi. Nasceva in quegli anni (1934) a Giubiasco un’altra società di canto, la “Canterina”, che si poneva quale antagonista del coro parrocchiale. Leggiamo, infatti, nel Rapporto presidenziale del 1938 del Circolo:

Non dobbiamo essere inferiori ai nostri avversari nelle istituzioni sia di canto che altre. E perché dobbiamo rinunciare a questo, quando con un po’ di buona volontà possiamo formare una corale che sia tra le prime del Cantone?

Risale inoltre a questo periodo anche l’attività concertistica, non legata agli avvenimenti prettamente liturgici. Si sente così, forse, la necessità di affermarsi e di profilarsi anche quale alternativa all’altro coro del borgo. La designazione scelta non fa che identificare e connotare l’origine e gli orientamenti cattolici della “Concordia”.

Nel dicembre 1991 il coro si presenta, infine, per la prima volta con l’attuale nome “Cantoria di Giubiasco”. La precedente denominazione, infatti, non era più ritenuta adatta, poiché espressione di un diverso modo di sentire la vita sociale di quegli anni e di concepire il canto, soprattutto il canto sacro.

  • apr 18 / 2014
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La ripresa degli anni '70

La ripresa degli anni ’70

Dopo un periodo di stasi, in seguito alla scomparsa del presidente e direttore Pietro Melera, la Corale Concordia riprende l’attività verso la metà degli anni ’70.

Questa ripresa, sotto la direzione di Michele Beltrametti e con la collaborazione di Alvaro Stoppa quale organista, porta alcune novità rispetto al passato.

Il coro si orienterà definitivamente verso il canto sacro, cui la Chiesa riconosce ufficialmente un compito ministeriale nel servizio divino e, per la prima volta dopo qualche anno di silenzio, assicura la sua presenza a una celebrazione liturgica in occasione del Natale 1976.

Con il nuovo orientamento si abbandona il repertorio operistico, ormai non più consono alla tradizione delle corali dilettanti. E’ forse interessante notare come l’esecuzione di brani tratti da opere liriche sia invece rimasta ancora a lungo una costante delle formazioni bandistiche.

Da questo momento il coro parteciperà con regolarità alla vita parrocchiale e all’evoluzione delle esigenze della liturgia in lingua italiana. Infatti, oltre alla riproposta di alcune pagine del repertorio di Pietro Melera, i coristi si dedicano all’apprendimento di nuovi brani.

Questa attività regolare è resa possibile grazie alla ristrutturazione della società, che con la ricostituzione di un comitato può operare una ripartizione dei compiti e assicurare la continuità del lavoro.

Con l’assunzione della direzione da parte di Michele Tamagni nel 1982, il coro prende un nuovo indirizzo, volgendo la sua attività verso due direzioni, evidenziate dallo statuto sociale. Da un lato partecipa all’animazione liturgica a livello parrocchiale e diocesano, dall’altro si dedica allo studio di opere del repertorio sacro, proponendole al pubblico in occasione di numerosi concerti, elevazioni spirituali, sacre rappresentazioni o attraverso registrazioni discografiche. Collabora regolarmente con la Radiotelevisione svizzera assicurando l’animazione di celebrazioni radio o telediffuse, alcune delle quali trasmesse a livello nazionale o in eurovisione.

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